IL CIRCOLO

Si scrive Tombon ma, come ogni buon milanese vi direbbe, si pronuncia “tumbun”. Cioè, una piccola cascata, un salto d’acqua, di quando i Navigli erano scoperti e si vedeva bene che cosa ci scorreva sotto i piedi.

Oggi, che ciò che ci sta sotto lo si vede molto meno facilmente, è diventato anche il nome di un Circolo del PD che del vedere bene in faccia le cose, anche le meno gradevoli, ha fatto la sua vocazione.

Nasce poco più di un anno fa, prima delle elezioni; dalla voglia di un gruppo di persone completamente estranee ai meccanismi della politica di partito ma saldamente radicate nella realtà lavorativa lombarda. Professionisti di tutti i settori, dalla medicina all’avvocatura al giornalismo, dal mondo universitario e da quello della pubblicità, dall’ecologia applicata alle ricerche di mercato, e così via. Persone che non si conoscono tra di loro, unite da un potente passa-parola; tutti conquistati dal discorso del Lingotto e dall’idea di questo partito nato con l’impegnativa ambizione di cambiare il Paese.

Per un anno il Gruppo Tombon (il nome viene dallo storico bar milanese in cui si sono tenute le prime riunioni) propone e organizza incontri con diverse teste pensanti, scelte anche fuori dalle logiche consuete. Vengono, tra gli altri: Francesco Giavazzi – a spiegare che il liberismo può essere di sinistra – Aldo Bonomi – sul tema del difficile rapporto tra il Nord e la sinistra – Luciano Gallino – sul PIL che non è “l’ombelico del mondo”. Riunioni caratterizzate da un crescendo di partecipazione pubblica che trova il suo climax nell’iniziativa: “Nucleare. La parola all’accusa, la parola alla difesa” – vero e proprio processo all’energia dell’atomo, con tanto di giudice, collegi d’accusa e di difesa e giuria popolare – che vede riempirsi il Teatro Litta fino all’ultimo ordine di posti.

Compagni di strada dalle prime ore,  Maurizio Martina che tiene quasi il Tombon a battesimo e Matteo Colaninno che non fa mistero della sua simpatia per questo modo di concepire l’attività politica un po’ fuori dagli schemi, lontano dalle oligarchie e dalle gerarchie, vicino alla mentalità pragmatica e concreta della Lombardia delle professioni.

Oggi il Circolo Tombon è a tutti gli effetti un circolo del PD. Non cambia però la sua voglia di continuare a interrogarsi e a proporre domande fuori dagli schemi. Cercando di far accostare i giovani alle idee espresse all’atto di fondazione del Partito, continuando ad avvicinare la politica alla concretezza, tentando, nel suo piccolo, di cambiarlo davvero questo Paese.

 

 

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Nome e storia

 

Tombon, denominazione tratta dal nome del luogo di ritrovo abituale
(uno storico  locale in via San Marco a Milano)

 

L’aggregazione nasce su idea e iniziativa di un gruppo di amici nell’estate del 2007 dopo la decisione di Walter Veltroni di candidarsi a segretario del PD e l’inizio della campagna per le primarie del 14 ottobre.

Ad un primo incontro con Maurizio Martina (candidato segretario regionale del PD lombardo collegato alla candidatura di Veltroni) seguono altri momenti di ritrovo  tra i partecipanti per poi arrivare a una prima occasione di confronto, presso l’Hotel Mythos a Milano, con Martina stesso e i candidati alle Costituenti (presenti anche Kusterman e Majorino).

Il 3 ottobre 2007 oltre 80 persone si riuniscono infatti per sentire programmi e idee del giovane dirigente politico.

La seconda iniziativa di rilievo viene organizzata il 28 gennaio 2008, invitando il Prof. Francesco Giavazzi a illustrare il suo pensiero.
Titolo della serata: “Il liberismo è di sinistra?” (partecipano 110 persone).

A questo ultimo evento seguono altri momenti di incontro in cui emerge un’istanza di partecipazione e coinvolgimento attivo nella vita del partito.

 

 

Valori e idee

 

Tra tutti i membri, pur tenendo conto delle varie sensiblità, si riscontra identità di vedute e orientamento politico.

In particolare ci riconosciamo nel “Manifesto dei Valori” e nel “Codice Etico” del Partito Democratico approvati il 16 febbraio 2008 dall’Assemblea Costituente.

 

Il PD rappresenta per il gruppo la verà novità del panorama politico italiano e in particolare si riconosce in Walter Veltroni la leadership e il carisma utili a guidare il Paese in questa difficile fase della sua storia.

 

 

Provenienza e caratteristiche dei membri

 

Il Tombon è un gruppo di persone provenienti dalla società civile, generalmente senza un passato politico attivo, con personalità afferenti al campo della comunicazione, della formazione, dell’impegno sociale, della giurisprudenza, delle professioni legate all’ambiente e al territorio, delle aziende e tanto altro ancora.

 

Competenze, potenzialità, perimetro d’azione e obiettivi

 

Data l’ampia e variegata provenienza sopra citata, offriamo al Partito Democratico la possibilità di mettere in campo specifiche azioni di generazione, sviluppo, sostegno e miglioramento delle idee che sottostanno il decidere politico.

Gli argomenti trattati saranno di carattere generale e interesseranno vari ambiti tematici, perchè variegata è l’attività, l’estrazione sociale e professionale dei componenti.

Ci proponiamo altresì di contribuire a sensibilizzare, convincere e coinvolgere attraverso il network personale di ciascuno dei membri e quello collettivo un numero sempre crescente di persone, in modo da ampliare il consenso generale verso il PD.

Passione ed entusiasmo uniti a specifiche e preziose competenze possono quindi rappresentare un “plus” per un partito a vocazione maggioritaria, nonché un elemento di intermediazione tra gli organismi e una società civile, specie in Lombardia, cui la politica tutta non riesce a comunicare e/o rendersi interessante e credibile.

 

 

Strumenti e attività

 

Ci proponiamo di organizzare momenti di approfondimento ed eventi di carattere socio-culturale incentrati su specifiche aree di interesse per i quali richiediamo il supporto del Partito Democratico in termini di coinvolgimento del network, divulgazione preventiva di programmi e inviti e di supporto logistico.

 

L’effettiva partecipazione al mondo politico risponde al bisogno di unire la nostra azione al Partito aperto che in questa fase di nascita crediamo abbia bisogno di accrescere oltre che il proprio consenso anche la qualità della politica e la corrispondenza fra le stanze della decisione e la vita reale dei cittadini

 

Struttura e integrazione col PD

 

Al nostro interno sono previste le figure rappresentative previste dallo statuto del Partito Democratico (a livello nazionale e locale) elette con metodo democratico.

 

 

 

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